Meaningful Media. Ricognizione sulla ricerca della significazione in ambito mediale
a cura di Francesco Galofaro, Nicolò Villani e Carlo Alberto Bondi.
deadline: 9 dicembre 2025
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A dieci anni dall’arrivo in Italia di Netflix e di fronte al consolidarsi delle logiche di una post-Convergenza all’interno di un mercato mediale sempre più sfaccettato, ci si trova oggi divisi sul ruolo che le discipline di stampo strutturale possano giocare all’interno del dibattito dei Media Studies.
In questo numero si vuole compiere una ricognizione tra metodologie, ricerche, risultati e prese di posizione nello studio dei media circoscrivendo un ampio campo disciplinare — Semiotica, Etnosemiotica, Sociosemiotica, Etnografia, Antropologia culturale, ecc. — che permetta di porre al centro il modo in cui oggi viene intesa la significazione in ambito mediale.
La speranza è di ottenere un felice dialogo tra approcci disciplinari da cui poter attingere nel momento in cui si entra in contatto col complesso ed eterogeneo dibattito che circonda lo studio dei media.
Dalla televisione al cinema, dallo studio delle piattaforme digitali ai social network, senza trascurare i formati fluidi che oggi caratterizzano la serialità audiovisiva e podcast, le proposte per questo numero – che punta ad un’eterogeneità di oggetti di studio e sguardi disciplinari – vogliono mettere in luce la molteplicità di vie d’indagine aperta dai Media Studies.
Qui un elenco non esaustivo di temi d’interesse per il numero:
- Come si traduce il contributo dell’approccio strutturale oggi di fronte allo studio dei media? Tra analisi dei testi, delle interfacce, dei dati e delle pratiche, quali spazi teorici si aprono allo sguardo tradizionalmente semiotico?
- La rottura dei formati tradizionali data dallo streaming e dalla Convergenza digitale ha portato a oggetti mediali che eccedono i confini delle proprie definizioni. Come si affronta oggi la distinzione tra i testi individuali e quelli seriali? Abbiamo bisogno di nuovi modelli o quelli che abbiamo restano validi?
- Le pratiche mediali oggi sono radicalmente mutate grazie all’ingresso ormai consolidato di realtà digitali più o meno istituzionali o aperte al contributo dell’utente. Come affrontano tutto questo lo sguardo sociologico e quello etnografico?
- La rottura dei confini internazionali delle distribuzioni tramite soggetti commerciali ormai globali ha portato a parlare negli ultimi anni di “glocalizzazione” dei contenuti, tra globale e locale, anche per via delle normative comunitarie. Che effetti si generano tra le interfacce streaming (e non solo) dei diversi territori? Come racconta tutto ciò l’identità variabilmente nazionale di un contesto commerciale?
- Con il venir meno di una critica “istituzionalizzata” e chiaramente riconoscibile il discorso valoriale sui prodotti mediali si è moltiplicato e disseminato in più canali. Come si può individuare la discorsività che scaturisce dai testi mediali e che forme di interpretazione possono essere messe in gioco?
Come si può leggere il ruolo dell’automazione – dai sistemi di raccomandazione fino alle forme di intelligenza artificiale generativa, passando per gli algoritmi social – nell’interpretare il funzionamento e l’efficacia del tessuto mediale?
- Saranno presi in considerazione contributi di taglio sia teorico, sia incentrati su studi di caso, a patto che mettano in luce chiaramente una proposta di approccio o di metodo.
Qui una bibliografia di riferimento:
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Wolff, M. (2015), Television Is the New Television. The Unexpected Triumph of Old Media in the Digital Age, Penguin, New York.
Deadline:
Consegna abstract: 9 dicembre 2025
Accettazione abstract: 8 gennaio 2026
Consegna articoli: 13 aprile 2026
Restituzione pareri dopo double blind review: 15 giugno 2026
Consegna articoli rivisti: 17 agosto 2026
Pubblicazione: 12 ottobre 2026
L’abstract va inviato congiuntamente ai tre curatori:
Francesco Galofaro: francesco.galofaro@iulm.it
Nicolò Villani: nv.nico.villani@gmail.com
Carlo Alberto Bondi: carloalberto.bondi@unipa.it
Informazioni:
- L’abstract deve essere di circa 1.000 caratteri, spazi inclusi, e va presentato sia in italiano, sia in inglese.
Lingue accettate: italiano, inglese, francese.
- L’accettazione dei saggi e la loro pubblicazione è sottoposta a double blind peer review. – I saggi non hanno limiti di spazio, ma si chiede di stare orientativamente entro i 40.000 caratteri (inclusi spazi, note e bibliografia finale).
- Sono accettati i formati standard .doc, .docx, .otd.
- I saggi possono essere corredati da immagini di qualsiasi tipo.
- Le immagini (foto, grafi, tabelle) dovranno essere fornite sia all’interno del file di testo sia a parte, nei formati .jpg, .png, .tif, .eps, .psd.
- Gli autori dovranno inviare due file: uno in forma anonima, che andrà inviato ai revisori; l’altro contenente nome e cognome, affiliazione, mail, eventuale sito web, note biografiche (circa 100 parole).
- Nel file anonimo in tutti i riferimenti bibliografici all’autore nome e cognome saranno sostituiti da “Autore”, e tutti i titoli delle pubblicazioni da “Titolo della pubblicazione”. Rimarrà invece in chiaro la data.
- Per la redazione del saggio gli autori sono pregati di consultare la pagina “Come si collabora” in questo sito https://www.ocula.it/collaborazioni.php e di prendere visione delle procedure e delle indicazioni in essa contenute. e di prendere visione delle indicazioni e delle Norme redazionali.
La redazione ringrazia per la cortese attenzione.