Presentiamo qui un'intervista ad Eric Landowski, uno fra i maggiori esponenti della scuola semiotica francese. L'intervista - a cura di Federico Montanari - anche se risale al luglio 2008, non è mai stata pubblicata. E, nonostante siano trascorsi una decina d'anni, rimane comunque di grande interesse e attualità in quanto, quasi in forma di seminario, Landowski cerca di ridefinire l'idea di socio-semiotica e di una semiotica delle pratiche e delle situazioni sociali, proponendo una definizione allargata del campo degli studi semiotici.
Eric Landowski, fra i più stretti collaboratori di Greimas, è fra i co-fondatori della scuola francese di Semiotica e in particolare del filone della socio-semiotica. Landowski, ricercatore e poi direttore di ricerca dal 1975 del Centre Nationale de la Recherche Scientifique (CNRS), presso il Centre d’Etudes de la Vie Politique Française (CEVIPOF); sin da allora sviluppa l’analisi delle pratiche della vita quotidiana e più in generale di una teoria semiotica dell’interazione. Ricordiamo che in una prima fase della sua carriera Eric Landowski si era anche interessato ad una semiotica del discorso giuridico (fu fra i fondatori dell’Associazione internazionale di semiotica giuridica e della omonima rivista assieme a Bernard Jackson) occupandosi anche talvolta di analisi dei media e della stampa.
Negli anni, Landowski ha saputo costruire e mantenere rapporti di ricerca fra Francia, Italia, Brasile, Lituania, Messico, Marocco e tanti altri paesi. Per quanto riguarda l’Italia, Eric Landowski ha portato avanti numerosi rapporti di collaborazione con diversi gruppi di ricerca in semiotica fra Bologna, Roma, Palermo. I temi centrali del suo lavoro, come anche attestato dall'intervista si sono focalizzati innanzitutto sulla semiotica dei discorsi sociali, e sulle dimensioni narrative e strategiche delle interazioni sociali. Landowski è, fra gli studiosi di semiotica, quello che di più ha saputo lavorare sulla dimensione sociale del senso. Una caratteristica del lavoro di Landowski è sempre stata quella di rivendicare una sua linea autonoma di ricerca, seppure andando a toccare problematiche di grande rilievo per altre discipline, come la micro-sociologia o l'antropologia o gli studi sui media. Negli ultimi anni il focus della ricerca di Landowski si è spostato più sulle ricerche relative alla dimensione "sensibile" delle pratiche di senso della vita quotidiana (con temi come il gusto, le nozioni di presenza e di incontro, di rischio e di evento, il ruolo dell’alea, il concetto d’aggiustamento, l’idea più generale di "regimi" di senso e di interazione) e con una riscoperta sia di un nuova attitudine fenomenologica legata ad altri percorsi del pensiero filosofico, pensiamo a Sartre. Oggi, la semiotica che sviluppa si potrebbe caratterizzare soprattutto come "esistenziale" ed "ecologica". Fra le sue pubblicazioni, tradotte in diverse lingue, ricordiamo La società riflessa (1989, tr. it. 1999), Présences de l'autre (1997), La società degli oggetti (con G. Marrone, 2001), Passions sans nom (2004), Rischiare nelle interazioni (2005, tr. it. 2010), Impertinenze (con G. Ceriani, 2010), Avere presa, dare presa (2010), Shikata ga nai, o ancora un passo per diventare davvero semiologi!, (Mimesis, 2014). Landowski é oggi rédacteur en chef della rivista Actes Sémiotiques che aveva fondato con Greimas negli anni ’70.