Perché / Why / Warum / Pourquoi /?
Siamo, viviamo, immersi nella comunicazione. L'informazione non è più un bene scarso ma un oceano, un continuum che ci circonda e scorre rapidissimo. La semiotica può aiutarci a vedere la forma del mutamento nelle comunicazioni e nella cultura. L'occhio semiotico vede flussi, figure, opposizioni, modelli là dove appaiono volti, colori, prodotti, storie. Ocula cerca di produrre un linguaggio per portare le visioni della semiotica ai non specialisti. L'approcco semiotico è già entrato in molti settori, con ricerche e consulenze di alto profilo: marketing, industrial design e architettura, web design, politica, educazione.
Ocula è uno spazio per l'incontro tra l'indagine semiotica e le professioni, l'università e il business, o per la semplice curiosità e desiderio di capire. Analizzeremo con strumenti semiotici la cultura e i media di massa, proponendo ogni volta i risultati in testi semplici, brevi e nuovi. Ecco perché Ocula.
Hanno collaborato a questo numero: Cinzia Bianchi, Cristina Demaria, Francesco Galofaro, Davide Gasperi, Antonella Mascio, Federico Montanari, Giampaolo Proni.
Come sono fatti i videogames? che tipo di intrecci e di dinamiche propongono? quali sono i personaggi femminili che li abitano? Il saggio di apertura di questo numero.
L'8 e 9 aprile 2000 i giornalisti italiani hanno scioperato. I più importanti eventi sportivi previsti sono andati in onda senza il commento e con il sonoro in presa diretta.
Una delle questioni più dibattute da parte di giornalisti ed esperti, durante il conflitto del Kosovo, è stata quella della comunicazione in tempo di guerra.
Per quanto riguarda "Quelli che il calcio..." ci sembra che gli elementi fondamentali dell'organizzazione discorsiva siano essenzialmente due: la conduzione e il lavoro registico.
Come creare un'icona che rappresenti il 'luogo religioso' per tutte le culture? Il problema si pone al progettista della mappa grafica del Comune di Bologna, che racconta come lo ha risolto.
Un utilizzo del dolby e della quadrifonia che costituiscono una sfida alle categorie impiegate dagli analisti del cinema per analizzare il sonoro.