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Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 23, Fiori dell'anima. La simbologia dei fiori nell'immaginario religioso

autore: Massimo Leone (Dipartimento di filosofia e scienze dell'educazione, Università di Torino (IT); Dipartimento di Lingua e Letteratura Cinese, Università di Shanghai)

Cecidit flos: sul senso dei fiori appassiti

lingua: italiano

data di pubblicazione: luglio 2020

abstract: In Isaia 40:6-8 compare la figura di un fiore di campo destinato ad appassire al soffiare del respiro divino. Un’immensa tradizione esegetica ne deriva, la quale commenta sull’effimerità della distinzione umana. Questa tradizione si embrica poi, a partire dal tardo Medioevo, con un’altrettanto copiosa tradizione classica, prima greca e poi latina, in cui il fiore reciso rimanda alla brutalità della battaglia delle armi o di quella amorosa. L’una e l’altra, la lezione biblica e quella classica, confluiscono in innumerevoli componimenti letterari, che si moltiplicano soprattutto nella prima modernità. Attingendo ampiamente a queste serie testuali, l’articolo cerca di cogliervi alcune direttrici nel quadro di una semiotica delle culture, leggendo la figura del fiore attraverso la metodologia della semiotica generativa.

keywords: fiore appassito, bibbia, letteratura cristiana antica, letteratura medievale, letteratura rinascimentale, withered flower, bible, early christian literature, medieval literature, renaissance literature

OCULA-23-LEONE-Cecidit-flos-sul-senso-dei-fiori-appassiti.pdf ➞ PDF [445Kb]

DOI: 10.12977/ocula2020-32

citazione: Massimo Leone, Cecidit flos: sul senso dei fiori appassiti, "Ocula", vol.21, n.23, pp.127-143, luglio 2020. DOI: 10.12977/ocula2020-32

 

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ISSN 1724-7810   |   DOI: 10.12977/ocula

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