Questo articolo è stato sottoposto a double blind peer review
autore: Edoardo Lucatti (Centro Universitario Bolognese di Etnosemiotica, Bologna (IT))
Si fa presto a dire testo
lingua: italiano
data di pubblicazione: settembre 2015abstract: Alle porte della cittadella semiotica qualcuno ha lasciato un cavallo, di nome “Documento”. Che fare? Conviene forse condurlo all’interno, e considerare con ciò l’opportunità di un’equivalenza di principio fra “documento” e “testo”, senz’altro gratificante nella sua evidenza di sostanza? Oppure è meglio lasciarlo dov’è, a libera disposizione di esperienze filosofiche che stanno transitando in cerca di enti a cui ancorare il progetto di un’ontologia sociale? Che cambia, nei due casi, per epistemologia, teoria e analisi semiotica?
L’articolo intende dare una risposta molto netta a queste domande, provando a stabilire (1) in cosa consista un principio testuale che possa dirsi autenticamente radicale, (2) quali rapporti intrattenga questo principio con la nozione di documentalità, con la lezione glossematica e con il progetto di una semiotica della cultura e, più in generale, (3) come ne risulti definito il paradigma costruttivista in cui si inscrive, con particolare riferimento alla sua capacità di porsi fino in fondo, senza reticenze, il problema della Realtà.
citazione: Edoardo Lucatti, Si fa presto a dire testo, "Ocula", vol.16, settembre 2015. DOI: 10.12977/ocula65
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