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Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 12, Alibi. Verso una semiotica del viaggio
autore: William Vastarella (Università di Bari (IT))
Errare è umano
lingua: italiano
data di pubblicazione: marzo 2012abstract: Viaggio e musica sono variazioni su una differenza di potenziale; per l’analisi di un viaggio in quanto narrazione si possono applicare alcune categorie di Propp (1928).
Il viaggio è processo di comunicazione: l’emittente è il luogo di partenza, il destinatario è il luogo di arrivo, il messaggio è il viaggiatore, il canale è il mezzo di trasporto, il codice è la mappa, il contesto è il paesaggio o il territorio (Jakobson 1956).
L’errare è il succo del viaggio, dimenticarne la fine. Il turismo organizzato, che propone l’esperienza di muoversi senza perdersi, ed il vagabondaggio, che è perdersi senza muoversi, sono i due poli dell’antinomia del viaggio rispetto al rumore, alla de-viazione, da tenere in equilibrio.
Il ponte è metafora del viaggio, che è metafora della metafora (trans–portare): nel posto dove arrivo trovo un altro aspetto del luogo di partenza. Spostamenti di sensi.
Il panorama è il riassunto del viaggio, e noi viaggiatori-lettori gli diamo un senso nuovo ogni volta, assemblando e interpretando insieme ciò che è stato scritto per noi con ciò che non lo è. Si guarda dall’alto il percorso stesso che abbiamo svolto, cercando tracce di noi stessi, bilancio del nostro essere
citazione: William Vastarella, Errare è umano, "Ocula", vol.13, n.12, marzo 2012. DOI: 10.12977/ocula7
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