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Questo articolo è stato sottoposto ad una open review compiuta dai curatori o dalla redazione

Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 5, Spazio e spazialità

autore: Maria Giulia Dondero

Lo spazio del paesaggio “in digitale”: una diagnostica in immagine

lingua: italiano

data di pubblicazione: settembre 2004

abstract: L’articolo di M. G. Dondero è dedicato all’analisi di alcuni “paesaggi digitali” di due artisti austriaci, Kriesche e Hoffman, che trasducono in digitale opere pittoriche di Friedrich, Van Gogh e Cézanne. La problematica dell’intertestualità intesa come trasmigrazione di valori da un testo all’altro si presenta subito di piena centralità, ma la vera posta in gioco del saggio è rendere conto delle differenti relazioni sensoriali che i due tipi di spazialità mettono a confronto: quello prodotto dalla gestualità pittorica e quello prodotto quindi da una “mano” e da una sintassi non antropomorfa, tecnologica. La prospettiva teorica che presiede a questo scritto è quella di un’enunciazione incarnata (Fontanille), attraverso la quale è possibile giungere a una analisi complessa dei rapporti tra differenti sintassi figurative: la sensomotricità pittorica, l’impronta luministica della fotografia e la “pixelatura” digitale.

keywords: spazialità, semiotica plastica, geografia

OCULA-5-DONDERO-Lo-spazio-del-paesaggio-in-digitale-una-diagnostica-in-immagine.pdf ➞ PDF [754Kb]

citazione: Maria Giulia Dondero, Lo spazio del paesaggio “in digitale”: una diagnostica in immagine, "Ocula", vol.5, n.5, settembre 2004.

 

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ISSN 1724-7810   |   DOI: 10.12977/ocula

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