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Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 30, Visualità della scrittura nelle arti e nella comunicazione visiva

autore: Daniele Barbieri

Sistemi di rappresentazione. Considerazioni semiotiche sulla Typographische Gestaltung

lingua: italiano

abstract: Attraverso le parole strutturiamo il mondo, seguendo i princìpi della sintassi. La relazione soggetto-predicato si è dimostrata indubbiamente efficace per spiegare il mondo, ma la corrispondenza che sta alla base dell'idea che il linguaggio rappresenti il mondo è di per sé basata in modo simbolico e convenzionale. In realtà, lo stesso fenomeno si verifica ogni volta che si utilizza un sistema di rappresentazione come quello visivo. Anche in questo caso, infatti, la corrispondenza uno-a-uno con il rappresentato è solo parziale e regolata da convenzioni, quindi sotterraneamente simbolica. Possiamo quindi pensare alla configurazione visiva come a un linguaggio, dotato di regole proprie solo parzialmente corrispondenti a quelle del mondo a cui si riferisce, proprio come accade per la parola. Di conseguenza, dobbiamo pensare ai sistemi grafici come sistemi simbolici (in senso peirceano), che organizzano al loro interno significati indicali e iconici, proprio come la parola. Ma se concepiamo i sistemi grafici in questo modo, sarà evidente che il loro potenziale comunicativo può integrare quello dei sistemi verbali, rafforzandoli e completandoli, o, viceversa, ostacolandoli. In questa prospettiva, analizzeremo la controversia sulla Typographische Gestaltung tra Jan Tschichold e Max Bill nel 1946 e la sua ripresa alla fine degli anni Cinquanta tra Tschichold e Emil Ruder. Entrambe le parti condividono certamente l'opinione che la grafica sia un linguaggio e che la sua potenza debba essere contenuta in determinate situazioni, pur divergendo sia sul modo in cui questa neutralizzazione può essere effettuata, sia sul significato nascosto nel residuo emergente.

citazione: Daniele Barbieri, Sistemi di rappresentazione. Considerazioni semiotiche sulla Typographische Gestaltung, "Ocula", vol.25, n.30, pp.213-228, maggio 2024. DOI: 10.57576/ocula2024-13

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