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METADATI


Questa è un'intervista

Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 8, Comunicazione e segni nella moda

autore: Ugo Volli

La moda sotto l'occhio della semiotica e il campo dei fashion studies. Intervista a Ugo Volli.

lingua: italiano

data di pubblicazione: luglio 2007

abstract: San Marino 1/12/2006. L’intervista, effettuata da Giampaolo Proni, si svolge nel ristorante del Grand Hotel di San Marino. Non è necessaria una competenza semiotica particolare per riconoscere i rumori di fondo… Ce ne scusiamo. I file sono in formato MP3.

keywords: semiotica della moda, moda, volli, sintassi, diacronia, sincronia

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citazione: Ugo Volli, La moda sotto l'occhio della semiotica e il campo dei fashion studies. Intervista a Ugo Volli., "Ocula", vol.8, n.8, luglio 2007.

Materiali allegati:
Parte 1. Moda semiotica comunicazione Min. 01:00 - “il mio punto è che [la semiotica della moda] non è tanto possibile se uno considera la moda come un’attività di alto artigianato o addirittura artistica, come pretende di essere, … ma la chiave per me … è quella che forse queste attività sono solo la superficie ideologica di un altro tipo di attività, che è il fatto che tutti noi usiamo l’abbigliamento a scopi distintivi e che questo abbigliamento in certi periodi cambia.” Abbigliamento, moda, società - Min 04:50 Min. 05:00 - “L’abbigliarsi fa parte di quelle attività espressive caratteristiche della specie umana segnate dalla opposizione natura-cultura, nel senso di essere almeno in parte arbitrarie nel loro modo di manifestarsi. Tra queste ci sono l’abbigliamento, il linguaggio, l’abitare, il mangiare, le forme della organizzazione della parentela e della circolazione delle prestazioni sessuali.” Sincronia e diacronia dell’abbigliamento. Saussure e Simmel Min. 09:20 - “In ogni cultura è possibile fare una lettura sincronica, sempre … senza bisogno di fare una lettura diacronica. Per quanto riguarda la moda, però, la dimensione diacronica è significativa.” Min. 15:00 - “Una cosa su cui la semiotica dovrebbe riflettere in generale sono i fenomeni imitativi…”
Durata: 16’54” > file mp3 [15,450Mb]
Parte 2. La semantica dell’abbigliamento Min. 02:25 - “Esistono dappertutto degli usi positivi che non sono necessariamente semantici, e questo vale al di là delle mode. … Le varianti si diffondono e diventano differenziali senza che necessariamente abbiano un valore semantico.” Min. 05:00 - “Il meccanismo della moda classica, fin quando funzionava, in una perfetta continuità sociale e dei soggetti, imponeva certe varianti senza voler dire assolutamente nulla se non indicare differenzialmente di essere alla moda di quest’anno e non dell’altro, esattamente come succede con i modelli delle automobili.” Min. 08:00 - “Questo non esclude che in certi momenti l’abbigliamento possa esprimere un significato fortemente differenziale…”
Durata: 12’:05” > file mp3 [11,020Mb]
Parte 3. Semiotica e sociosemiotica Min. 00:45 - “Io non capisco bene come una semiotica possa non essere una sociosemiotica.” Min 02:00 - “La semiotica della moda secondo me deve in primo luogo essere una sintattica, nel senso che deve accertare che esiste una certa sistematicità nell’accostamento sintagmatico e nella selezione paradigmatica degli oggetti di abbigliamento.”
Durata: 13’:30” > file mp3 [12,320Mb]
Parte 4. La marca nella moda Min. 00:30 - “Si può pensare che la marca sia un fenomeno fortemente semiotico perché la marca è una firma e la firma è un fatto fortemente semiotico, di tipo indicale più che iconico e in qualche modo suppone una continuità. Le griffes sono un po’ diverse dai brand perché sono più vicine a una persona. Io credo che si debba pensare alla marca in termini molto semiotici, e si deve pensare che la marca consista in un trasduttore fra valore economico e valore semiotico, essendo il valore semiotico quella cosa di cui parlava Saussure, cioè un carattere differenziale.” Min. 03:11 - “La marca costituisce una sorta di accumulatore di differenze.” Moda e pubblicità: immagine e prodotto - Min. 06:20 Min. 07:30 - “E’ come se in realtà si sapesse che le pubblicità della moda non vanno prese sul serio: offrono semplicemente, come le vetrine o le sfilate, un puro aspetto seduttivo, un puro richiamo al marchio e non vogliono dire niente.”
Durata: 10’:09” > file mp3 [9,290Mb]
Parte 5. I fashion studies o studi di moda Min. 04:00 - “Senza dubbio la semiotica deve essere interessata allo studio del cambiamento delle forme pensandolo secondo i suoi principi.” Min. 05:20 - “Ho sempre creduto che fosse interessante studiare il discorso politico, per esempio, non come esempio di una teoria … in qualche modo autoreferenziale, … lavorando a fianco e interagendo con sociologi psicologi, economisti e storici e lo stesso vale per la moda. Io penso che la semiotica sia un qualche modo anche una scienza sociale.” Min. 07:40 - “Che esista un campo di studi che si chiama fashion studies mi sembra del tutto ovvio; non credo che dobbiamo ritagliarci un pezzetto separato dagli altri, credo che più si riescono a intrecciare discorsi e a capire le cose da vari punti di vista, includendo quella cosa che è sempre più difficile in questo momento, che era più naturale prima della globalizzaione, che è il comparatismo…” Future direzioni di ricerca - Min. 08:50 Min. 09:00 - “Mi piacerebbe molto, sarebbe estremamente interessante, fare una ricerca empirica vera su come si veste la gente in relazione a situazioni sociali, geografiche, temporali, eccetera. Mi piacerebbe molto fare una ricerca sui guardaroba.”
Durata 13':28” > file mp3 [12,330Mb]

 

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ISSN 1724-7810   |   DOI: 10.12977/ocula

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